Ebbene sì, ancora sulla plastica. Ma non è colpa mia se se ne abusa così a sproposito e se questo materiale è inquinante e di quasi impossibile smaltimento (e no, incenerire non è la soluzione).
Non guardando praticamente mai la televisione, sono venuta a conoscenza dell'ultimo spot della Cirio tramite la rete: l'azienda ha il piacere di annunciare che ora per portarti a casa la sua buona e salutare passata di pomodoro non devi più sopportare il peso del vetro (vai a fare la spesa a piedi e compri dieci bottiglie per volta?), non devi rischiare che ti caschi per terra e si rompa (la fai portare su per le scale da tuo figlio di due anni?), la puoi riutilizzare all'infinito (al terzo riutilizzo di una bottiglia di plastica, anche contenente solo acqua, la bottiglia puzza), la puoi smaltire nella raccolta differenziata (la quantità di plastica realmente riciclata è scarsissima e comunque è possibile riciclare la plastica solo una volta, la maggior parte viene utilizzata come combustibile negli inceneritori perchè "brucia bene"), è sana e sicura (non si è ancora realmente dimostrato che i materiali plastici non rilascino sostanze tossiche negli alimenti che contengono, sapete c'è un leggero ostruzionismo da parte delle multinazionali produttrici).
Ora, lo so che è insito nel sistema capitalistico che un'azienda guardi ai propri interessi e profitti e so anche che il costo di una bottiglia di plastica è di gran lunga inferiore a quello di una bottiglia di vetro, ma ritengo necessario condividere alcuni dati sui costi che paga invece il pianeta:
Per ottenere 1 kg di plastica servono:
E quello che mi fa più rabbia è che non c'è possibilità di scelta. L'azienda non dice "ora, se vuoi, puoi comprare la passata anche nella plastica", no, ora te la becchi nella plastica punto e basta. E immagino che il classico consumatore abituato a quel marchio e magari incurante delle conseguenze dei propri acquisti, si prenda la sua bella bottiglia di plastica e se la porti a casa. Questo più di tutto mi fa cadere le braccia, che da una parte si fa tanto sforzo per sensibilizzare sull'argomento e dall'altra non c'è assoltamente niente che faciliti un cambio di rotta verso un consumo più rispettoso dell'ambiente, anzi. Si ha la sensazione di essere un Davide contro il gigante, di essere la famosa goccia nell'oceano. E questa sensazione rischia di demotivare, di portare a pensare che tanto quel che si può fare è così poco rispetto al comportamento dell'intero pianeta che forse è inutile farlo.
Per fortuna esiste il senso di responsabilità, che mi porta a pensare che, dovessi essere l'unica al mondo a sforzarmi di non usare plastica, l'incremento dell'uso di questo materiale non sarà dovuto alle mie scelte.
Non guardando praticamente mai la televisione, sono venuta a conoscenza dell'ultimo spot della Cirio tramite la rete: l'azienda ha il piacere di annunciare che ora per portarti a casa la sua buona e salutare passata di pomodoro non devi più sopportare il peso del vetro (vai a fare la spesa a piedi e compri dieci bottiglie per volta?), non devi rischiare che ti caschi per terra e si rompa (la fai portare su per le scale da tuo figlio di due anni?), la puoi riutilizzare all'infinito (al terzo riutilizzo di una bottiglia di plastica, anche contenente solo acqua, la bottiglia puzza), la puoi smaltire nella raccolta differenziata (la quantità di plastica realmente riciclata è scarsissima e comunque è possibile riciclare la plastica solo una volta, la maggior parte viene utilizzata come combustibile negli inceneritori perchè "brucia bene"), è sana e sicura (non si è ancora realmente dimostrato che i materiali plastici non rilascino sostanze tossiche negli alimenti che contengono, sapete c'è un leggero ostruzionismo da parte delle multinazionali produttrici).
Ora, lo so che è insito nel sistema capitalistico che un'azienda guardi ai propri interessi e profitti e so anche che il costo di una bottiglia di plastica è di gran lunga inferiore a quello di una bottiglia di vetro, ma ritengo necessario condividere alcuni dati sui costi che paga invece il pianeta:
Per ottenere 1 kg di plastica servono:
- 4 litri di petrolio, di cui 1 come materia prima e 3 come fonte energetica;
- dai 100 (per il Pe) ai 300 (per il Pet) di acqua (il 10% usata come ingrediente di lavorazione, il 90% per il raffreddamento);
- dai 1600 (per il Pe) ai 3700 (per il Pet) litri di aria come coadiuvante dei processi chimici di combustione.
- 5 kg di gas serra;
- 180 g di scorie solide, composte per il 2% di elementi definiti pericolosi dalla normativa ambientale;
- un peso indefinito di inquinanti tossici (benzene, arsenico, cadmio ecc.) dispersi nell'aria e nell'acqua.
- 3 kg di materiale terrestre (rocce, sabbie);
- energia termica ed elettrica proveniente da carbone, gas, petrolio o altre fonti pari a 0,25 litri di petrolio;
- 17 litri di acqua (la maggior parte usata per il raffreddamento);
- 700 litri di aria che partecipa alle combustioni.
- 2 kg di detriti rocciosi e scorie di lavorazione;
- 0,8 kg di gas serra;
- un peso indefinito di inquinanti disciolti in aria quali ossidi di zolfo, ossidi dell'azoto, monossido di carbonio. Tipiche del processo sono le emissioni di polveri fini del tipo PM2,5.
E quello che mi fa più rabbia è che non c'è possibilità di scelta. L'azienda non dice "ora, se vuoi, puoi comprare la passata anche nella plastica", no, ora te la becchi nella plastica punto e basta. E immagino che il classico consumatore abituato a quel marchio e magari incurante delle conseguenze dei propri acquisti, si prenda la sua bella bottiglia di plastica e se la porti a casa. Questo più di tutto mi fa cadere le braccia, che da una parte si fa tanto sforzo per sensibilizzare sull'argomento e dall'altra non c'è assoltamente niente che faciliti un cambio di rotta verso un consumo più rispettoso dell'ambiente, anzi. Si ha la sensazione di essere un Davide contro il gigante, di essere la famosa goccia nell'oceano. E questa sensazione rischia di demotivare, di portare a pensare che tanto quel che si può fare è così poco rispetto al comportamento dell'intero pianeta che forse è inutile farlo.
Per fortuna esiste il senso di responsabilità, che mi porta a pensare che, dovessi essere l'unica al mondo a sforzarmi di non usare plastica, l'incremento dell'uso di questo materiale non sarà dovuto alle mie scelte.