...e, come avrete notato dalla mia assenza su questi schermi, me la sono goduta per quanto possibile lontano da scrivania e pc.
Quest'anno siamo riusciti a stare via quasi 20 giorni, cosa che non succedeva dai tempi dell'università, e ci siamo riusciti adottando la formula che qualcuno ha brillantemente definito "turisti per case" :D
Oltre alle nostre famiglie in Campania e in Toscana, abbiamo tanti amici sparsi per l'Italia, amici con cui le persone con orari di lavoro "da ufficio" si organizzerebbero per incontrarsi in un weekend durante l'anno. Noi però, tra i turni in libreria e airbnb, facciamo sempre una gran fatica ad andare via nel fine settimana. Così a fine luglio ci siamo preparati gli zaini e siamo partiti in treno per la nostra vacanza itinerante; di tappa in tappa abbiamo alleggerito il bagaglio dei regali e lo abbiamo riempito di affetto, di coccole, di parole, di profumo di salsedine e di aria di montagna, di sole e di arte, di vino e di mangiate memorabili, di sorrisi di bimbi e di abbracci fraterni, di chiacchiere e risate sui tempi andati e di nuove felici conoscenze.
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ficus magnolioides al giardino botanico di Napoli |
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le mie montagne |
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just in Naples |
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adorata Toscana |
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dalla finestra degli amici toscani |
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tappa laziale |
Il tempo in città, invece, quello scampato al lavoro e agli aperitivi lunghi, ai film in piazza e alle fughe in collina, è stato rapito per lo più dall'orto, che, per essere al nostro primo anno insieme, ci ha dato discrete soddisfazioni.
Perchè non si può non definire soddisfazione il fatto che tutti i pomodori e le zucchine mangiati quest'estate siano arrivati dal nostro orto!
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470 grammi di cuore di bue |
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i primi dolcissimi lamponi |
Poi va beh, le delusioni ci sono state, come le patate e le melanzane entrambe di dimensioni micro, le cipolle dei cui fiori eravamo fieri salvo poi scoprire che se hanno i fiori son maschi e non fruttificano, le carote non pervenute, i legumi un po' tirchietti. Ma ci facciamo forti di quel che ci dice il nostro adorato contadino Giuseppe: "dovete provare, a volte va bene e a volte no!".
Dopo la potatura estrema con cui avevamo trovato il kaki al nostro arrivo qui, quest'anno è esploso in tutta la sua magnificenza! È cresciuto così tanto che un ramo si è infilato sul balcone del primo piano, ed è così carico di frutti che un paio di rami altissimi si sono spezzati sotto il loro peso. Gli sono grata non solo per questi (che abbiamo iniziato a raccogliere e messo a maturare per alleggerirlo), che non sono sicura mi piacciano, quanto per l'ombra che ci ha regalato durante l'estate.
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benedetta ombra |
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rami che tra un po' toccano terra |
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i nostri kaki fanno amicizia con i melograni di Guccini |
Per fortuna, dopo un po' di calo di temperature, è tornata l'estate vera, suppongo a portare i suoi saluti prima di andare, io cerco di godermela finchè posso, rimandando di qualche settimana i miei buoni propositi per l'anno nuovo :)