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Channel: Dove gira il sole
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Etichette terroristiche

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 Fumo, sì, ho tanti difetti tra cui una discreta dipendenza da tabacco. Non sono accanita ma costante sì (è una delle poche faccende in cui sono costante, che furba eh?): non sto sempre con la sigaretta in bocca ma, a meno che non abbia mal di gola o simili, non passa un giorno che non mi veda rollare qualche sigaretta.
Lo so che il fumo fa male, per cui non sto sempre a leggere i dovuti avvertimenti sul pacchetto di tabacco, stamattina però mi sono soffermata su questo in particolare e sono rimasta allibita. No, dico, ma che linguaggio è per un'etichetta di avvertimento da parte del Ministero della Salute? Il bimbo?!?! Ma che stai parlando coi bambini dell'asilo?! Sai che c'è un bimbo nella pancia della zia? Io più ci penso e più sgrano gli occhi. Ma, in termini neanche troppo esclusivamente scientifici, quello nel grembo materno non sarebbe tecnicamente un feto? Allora innanzitutto è linguisticamente sbagliata la parola in sé messa lì, è una contraddizione in termini: un bimbo è un bimbo quando nasce, nel grembo materno ci sta un feto e tu Ministero della Salute devi utilizzare un linguaggio tecnico e soprattutto appropriato e veritiero, ché non ti stai rivolgendo né a dei bambini (in quanto non consumatori del prodotto) né a dei minorati o ignoranti (ché se pure fossero ignoranti se ne andrebbero per un'idea: cosa vuoi che ci stia nel grembo materno?). Quindi un "bimbo" messo lì denota solo il profondo e arrogante bigottismo di quello che dovrebbe essere, e non è nemmeno un po', uno Stato laico.
In secondo luogo, ho la sensazione  che ci sia un che di terroristico nella decisione di utilizzare bimbo al posto di feto. Ché insomma, un feto non richiama tenerezza nell'immaginario collettivo, è un qualcosa prodotto dall'unione di uno spermatozoo e un ovulo, una roba all'inizio informe e pure alquanto viscidina...ma vuoi mettere invece immaginare quel povero bimbo nella pancia? Te lo puoi vedere lì che tossisce e piange, vittima di una madre debosciata, viziosa ed egoista. Povero bimbo! viene da dire, povero feto invece suona decisamente male.
Ora sia chiaro: mai mi sognerei di fumare se fossi incinta e provo una stretta allo stomaco quando mi capita di vedere una donna incinta fumare, mi chiedo solo perché questa sorta di terrorismo paternalistico si applica solo al fumo? I fattori di rischio per la salute non si riducono al fumo: c'è una cattiva alimentazione, c'è una vita sedentaria, c'è l'alcool e c'è lo stress. Perché non obblighiamo le aziende produttrici di alcolici a riportare sull'etichetta il dato di fatto che l'alcool fa più vittime delle droghe, o il numero di incidenti mortali causati da stato di ebbrezza? Perché non esigiamo dai produttori di merendine a dichiarare che l'abuso di zucchero è estremamente dannoso per la salute, magari scrivendo "mangiare snack industriali fa diventare ciccioni e malati di cuore", così siamo sicuri che capiscano tutti? Perché non ci occupiamo seriamente dell'educazione fisica dei ragazzi, anziché fargliela vivere, come troppo spesso succede, per l'ora d'aria dalla prigione del banco? Perché non attuiamo politiche sociali che rendano la vita dei cittadini meno precaria, meno ansiosa e quindi meno stressata?

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