Ero all'università e Giuliana, la mia coinquilina, aveva promesso di darmi l'henne ai capelli ma doveva anche studiare; oltre a studiare, doveva leggere un libro per un esame. Il patto fu che, mentre lei pasticciava sula mia testa, io leggevo a voce alta Il nome della rosa. Il lavoro sui capelli è durato un paio d'ore, ma il libro ho continuato a leggerlo fino alla fine!
È stato così che ho fatto la conoscenza di Umberto Eco, che mi sono resa conto che non era affatto palloso come temevo. È stato da lì che ho iniziato a leggerlo e a imparare da lui.
E quindi, anche a te professore, ciao e grazie, che Harper Lee ti tenga compagnia durante il viaggio e che vi possiate raccontare un sacco di storie a vicenda.